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LE RECENSIONI DI ALEX PICCIAFUOCHI

Leggi la recensione completa su www.ProAudio.sm

 

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PRISM ORPHEUS

Se non conoscete il marchio Prism e soprattutto se non avete mai incontrato o ascoltato uno dei loro prodotti, probabilmente non avete mai lavorato in un progetto ad alto budget, altrimenti ci sareste sicuramente incappati.

La tecnologia che permette alla Prism di fare prodotti di così eccelsa ed esclusiva levatura è nota solo ai loro progettisti, sebbene siano molto generosi nel diramare le loro conquiste, il segreto della loro qualità è di loro esclusivo dominio.
Per la verità esistono altre tre o quattro marchi che lavorano a livelli paragonabili, uno è stato oggetto di un'altra entusiastica prova qualche tempo fa sempre su questa stessa rubrica ma Prism è indubbiamente il più prodotto con più lustro, il più ambito.

Forse non tutti sono al corrente che l'operazione detta di conversione digitale, per sua natura, è un continuo compromesso tra mille difficoltà e problemi tecnici; è l'abilità dei progettisti nel risolvere al meglio le equazioni che si propongono ai loro occhi a fare la differenza di qualità tra un prodotto ed un altro.
L'ultraventennale azienda di Cambridge è davvero una pioniera nell'impiego dei convertitori e produttrice anche di sofisticatissimi strumenti di misurazione per apparati audio, questo per continuare a dirla tutta sulla più che tangibile preparazione tecnica dei loro ingegneri.
La maggioranza degli studi di mastering di livello top e degli studi di registrazione, mixaggio, post-produzione, nonché alcuni artisti di livello mondiale, lavorano con prodotti Prism, in particolar modo con i loro convertitori e a seguire con alcuni outboard analogici, come la serie Maselec, apparecchiature ad altissima risoluzione e sopraffina qualità audio, veri dominatori in tutti gli impieghi no-compromises. Chiedete pure referenze a chiunque faccia l'ingegnere del suono, la risposta sarà sempre la solita, i Prism sono i migliori ma a che prezzo…

Orpheus, tra le varie novità che gli sono state riconosciute (ricevendo anche per questo, oltre ché per l'incredibile qualità sonora, importanti premi da associazioni di categoria, costruttori e riviste ultra specializzate), porta con se anche quella di essere la prima scheda audio completa della Prism, quindi non un "semplice" convertitore, con un prezzo assai conveniente, riferito a quanto si riceve in cambio. Quindi la Orpheus è il primo prodotto Prism che necessita di driver per lavorare; i driver, è risaputo, sono un po' il tallone di Achille delle schede audio, nelle prove che abbiamo condotto non sono emersi problemi, evidentemente il lungo tempo che è trascorso dall'annuncio della Orpheus alla sua effettiva uscita sul mercato è stato speso bene; siamo altresì pienamente fiduciosi che eventuali possibili problemi o conflitti dovessero presentarsi, sarebbero prontamente risolti.

Sappiamo che tutti vi starete chiedendo ma insomma questa Orpheus suona o no come un Prism? Altrochè se suona come un Prism!
Fugate ogni dubbio abbia pervaso la vostra mente negli ultimi mesi, Prism è riuscita nel miracolo, nonostante il prezzo così contenuto rispetto agli altri prodotti della casa, la Orpheus suona da vero Prism.
I suoni sono incredibilmente definiti, ognuno inusitatamente indipendente da qualsiasi altro, anche se confrontata con i convertitori dei marchi più blasonati, praticamente nessuno riesce a tenere il passo, questo non è un semplice convertitore/scheda audio che ha un bel suono, non è di questo che si parla, o almeno non solo di questo: la definizione di ogni singola sfumatura è finalmente libera di esprimersi, niente è più impigliato o invischiato agli e dagli altri suoni o trascinato a destra e manca da quelli predominanti, qui è tutto così reale e dinamico, preciso e fisicamente presente, con una prospettiva sonora accuratissima e delle dimensioni assolutamente attinenti allo strumento reale; i bassi sono granitici, morbidi o terribili all'occorrenza, fermi come mai capita di sentire ma al contempo infinitamente liberi di muoversi; le medie naturali e vive, lievi o martellanti che siano, le alte semplicemente… pure; l'estensione delle frequenze sembra infinita in entrambe le direzioni, ma con un controllo assolutamente naturale. La verità del suono è quello che percorre dalla testa ai piedi questo splendido gioiello, né un'Hertz in più né uno in meno di quello che è la realtà dei fatti.

Se fare musica, registrare, produrre, riprodurre, editare, masterizzare, ecc. è il vostro sudato mestiere o il vostro gratificante hobby, questa è la soluzione definitiva per le vostre orecchie.
La scheda audio è il cuore degli attuali sistemi di registrazione, da qui passa tutto ciò che registrate e che resterà nella vostra storia.

adam a7 a 7 picciafuochi

 

ADAM A7

Nella primavera del 2003, ad Amsterdam, in occasione dell'AES, lo stand della ADAM aveva posizionato la sua prima solida pietra, stupendo e scioccando con una qualità sonora inusuale per il palato dei lavoratori dell'audio.
Alcuni di noi avevano già capito che da li a poco sarebbe esploso il marchio ADAM, dando poi tanto filo da torcere a molti marchi storicamente ben più blasonati.

E' ormai risaputo che il tweeter a nastro, un derivato del tweeter di Heil che negli anni 80 fece molto parlare di se, può raggiungere delle prestazioni sonore difficilmente equiparabili dai tradizionali tweeter dinamici; questa superiorità deriva dal fatto che non avendo parti pesanti in movimento la sua minore massa gli permetti movimenti più precisi e veloci. Sarà poi compito del woofer riuscire a stare dietro ad una tale agilità.
Sulle A7, oggetto della nostra prova, il woofer è un buon componente da sei pollici e mezzo, amplificato dal proprio amplificatore da 50 watt, esattamente come quello che amplifica il tweeter.

Le ADAM A7 sono dei monitor inaspettatamente straordinari: lo stupore deriva soprattutto dal basso costo rapportato all'alta qualità sonora, oggettivamente ottima, unita ad una potenza di suono inusuale per dei monitor di tale formato.
In effetti la stampa di mezzo mondo se ne era già accorta, producendo una quantità di recensioni positive, come capita solo ai veri outsider, e gli internauti, sempre attenti a tutto ciò che si dice nell'ambiente, sono stati i primi a causare il prosciugamento dei magazzini di mezzo mondo.
Questo esplosivo successo ha colto impreparata la ADAM stessa, che non riesce a rispondere alle sempre più crescenti richieste di mercato, contribuendo a generare ancora più ansia e alone attorno a questo bel prodotto.
Ovviamente dopo tali presupposti non potevamo esimerci dal testarle accuratamente, soprattutto perché abbiamo sempre creduto nel marchio da tempi insospettabili.

La prima cosa che si nota è la potenza e l'apertura sonora, sia come chiarezza di "pronuncia" che come ampiezza di fronte stereofonico, i suoni non sono artificialmente dilatati ma semplicemente escono dalla scatola dove solitamente capitanava di ascoltarli.

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YAMAHA MSP7 STUDIO

La Nippon Gakki, nata nel 1887, è un'azienda poliedrica come davvero poche altre, la loro missione è sempre stata quella di dare dei prodotti raffinati ad una cerchia di clienti davvero esigenti. Innegabile il loro impegno verso un progresso nell'interesse di tutti, ad esempio il rilevamento di una ricerca sulla sintesi per modulazione di frequenze che portò alla svolta verso la sintesi digitale veicolata dai sintetizzatori della serie DX.
Yamaha, nome commerciale di questo colosso d'oriente, ha anche stabilito il record di vendite di monitor da studio, questa è storia che tutti conosciamo, ingiustamente in sordina è arrivata la nuova serie MSP che completa il catalogo monitor con modelli ad alta risoluzione. La serie HS, eufonica e a proprio agio negli ambienti poco trattati, ha comunque sempre mostrato innegabili limiti di potenza e di precisione sonora, caratteristiche che troviamo invece in questa nuova serie. Esteticamente molto eleganti con rifiniture certosine, ben si posizionano in studio, dove danno il meglio di se.
Il modello di punta, la MSP7 vanta un tweeter in titanio da un pollice in grado di riprodurre frequenze fino ai 40kHz, mentre il buon woofer da 6,5 pollici in polipropilene trattato e sospeso tramite gomma a bassa impedenza, allo scopo di migliorare la definizione delle basse frequenze, caricato in bass-reflex eccelle nella velocità di risposta e nel buono smorzamento, apportando tutti i vantaggi che una componentistica di pregio ha di per se. Il tweeter è pilotato da un amplificatore da 50Watt RMS mentre il woofer da uno da 80 Watt RMS.
Le abbiamo ascoltate a più riprese e con i più svariati generi musicali, riconoscendogli caratteristiche a volte inusuali, come il microcontrasto dinamico delle frequenze basse, a volte non sembra possibile che tale prontezza e precisione di suono esca da una cassa così piccola. Se fate una qualche forma di musica elettronica questi sono i monitor che probabilmente fanno per voi.
Molto lineari su tutto lo spettro sonoro, sono un buono strumento di misura, risultando impietose nei confronti dei vostri suoni, mettendo proficuamente a nudo i punti su cui è necessario intervenire per apportare le giuste correzioni.
Se proprio dovessimo trovare un difetto a questo riuscitissimo prodotto potremmo rimproverare al tweeter una leggerissima tendenza a strascicare i suoni metallici, rendendoli un po' più pastosi e meno stancanti, meno esuberanti di altri monitor.
Ai fini del mixaggio l'utilizzo di questi monitor ci ha portati ad un prodotto ben ottimizzato, permettendoci prima di tutto degli incastri delle frequenze basse ottimamente riusciti e una selezione scrupolosissima dei suoni del parco suoni metallici, facendoci scartare suoni che con altri monitor ci avrebbero già accontentati. Lavorare con le Yamaha MSP7 ci ha fatto sfoltire la nostra libreria suoni ma ci ha permesso di ottenere un mixaggio molto più calibrato, soprattutto sui generi dove sia presente una buona dose di suoni elettronici, genere musicale dove ci è sembrato possano dare il massimo.

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RME FIREFACE 800

RME è un marchio talmente conosciuto e apprezzato dai professionisti che risulta superfluo presentare. Innumerevoli sono gli studi che pur basandosi su DAW potentissime prediligevano come convertitori quelli della RME. I DSP integrati per garantire bassi tempi di latenza senza affaticare il computer ne hanno poi fatto una manna per i fanatici del sound on sound. Insomma una serie indiscussa di trionfi, premi e riconoscimenti da parte di chi conta, invidiata da molti importanti marchi. Non c'è nulla di lusinghiero in queste parole, è solo una constatazione dei fatti.

Questa macchina si presenta davvero ricca di funzioni e connessioni, utilizzabile sia con FireWire 400 e 800, addirittura si parla di 56 canali e lavorando con la FireWire 800 la latenza dichiarata riesce a scendere a 48 sample: il che equivale a dire 1ms lavorando a 48kHz o 0,5 a 96kHz, per scendere addirittura a 0,25 con una frequenza di campionamento di 192kHz, davvero un bel risultato. Interessante la possibilità di lavorare stand-alone, trasformandosi in un piccolo mixer o un pratico convertitore di formati audio.

La costruzione è davvero ottima, come ottimo è il contatto fisico, non alla stessa altezza forse lo stile estetico, un po' troppo techno ma questo è proprio l'ultimo dei parametri che ci interessano.

Collegata ed installata in un batter d'occhio, la scheda non ha fatto storie, ha iniziato subito a dare il meglio di se, esattamente come se avesse da sempre fatto parte del nostro set-up. Le ridotte dimensioni poi permettono di posizionarla davvero ovunque, limitatamente all'enorme fascio di cavi che è possibile connettervi.

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TC ELECTRONIC KONNEKT 24D

 

Sottolineando che le esperienze di ascolto sono comunque soggettive, anche perché l'udito, come il resto dei sensi, lavora in connubio al cervello, ed i suoi impulsi non vengono solo letti ma anche interpretati da tutta una serie di condizionamenti, campo sconfinato quello della psicoacustica, procediamo non con una vera prova ma un breve resoconto delle impressioni di ascolto…

Innanzi tutto il marchio è indiscutibilmente una garanzia di professionalità e qualità sonora, inoltre la TC Konnekt 24D ha dalla sua tutta una serie di recensioni elogiative di autorevoli riviste internazionali e utenti soddisfatti che hanno accresciuto in noi la voglia di testarne le qualità.

La TC Konnekt 24D ha davvero un buon suono: buono non nel senso di musicale colorito o eufonico ma nel senso che anche i passaggi più complessi intricati e difficili risultano essere sempre intelligibili, le dinamiche risultano molto naturali e mai forzate come accade talvolta con le schede audio popolarmente ritenute buone ma a volte meno precise; il soundstage sonoro appare equilibrato, giusta ampiezza senza forzature eclatanti. Le voci sono trasparenti e straordinariamente "umane", emozionanti. Le frequenze basse, calde, profonde, precise e ben articolate. Le percussioni risultano ricche di armonici, mai velate anzi semmai leggermente cristalline, specialmente quelle in metallo come i triangoli ed i piatti sono davvero molto estese e mai affaticanti. Il test è stato effettuato su di un'ampia scelta di generi musicali: dalla Electro-House al Jazz, dalla Classica al Rock, evidenziando una naturale predisposizione verso i suoni acustici piuttosto che sintetici o meglio, le sue qualità si apprezzano maggiormente lavorando con strumenti veri e suoni naturali.

waves max bcl maximizer mastering picciafuochi

 

WAVES MAXXBCL HARDWARE PROCESSOR

Oggi si parla molto di massimizzare i brani che produciamo, anzi praticamente non se ne può più fare a meno! La cultura della musica elettronica ha spinto così avanti la qualità sonora che ha superato ormai quella della qualità artistica.
La musica sta sempre più diventando suono, la tecnica sta rimpiazzando l'arte.
E' una caratteristica che contraddistingue la nostra era, quella dell'elettronica appunto, e la nostra è una semplice constatazione, dedotta dopo anni di osservazione, non c'è niente di male in questo; è una fase, alla quale seguirà probabilmente qualcosa di contrapposto, come è sempre stato.
In ogni caso la finalizzazione del suono è, da un po' di anni, una pratica sulla quale c'è un certo movimento di mercato.

Fermo restando che per le produzioni di prima classe è e sarà sempre meglio ricorrere agli studi di mastering professionali, quelli equipaggiati dalla A alla Z, con un ambiente formidabile dove gli altrettanto splendidi monitor sussurrano verità decifrabili solo dalle orecchie dell'esperto mastering engineer, è pur vero che, con in mente la speranza di risparmiare qualche soldo, i produttori a medio e basso budget si stanno attrezzando in proprio, alcuni utilizzando solo plugin, altri tramite l'aiuto di alcune delle macchine predilette dagli studi specializzati. E proprio una delle macchine più acclamate dai mastering engineer, anzi realizzata grazie al contributo di uno dei più affermati, Bob Katz, è oggetto della nostra prova di ascolto.

Siamo subito rimasti colpiti dal peso, seriamente considerevole, e dalla robustezza, un'estrema solidità e qualità dei componenti. Innegabilmente un punto a suo favore.

YAMAHA HS 50 M monitor nearfield cassa casse diffusore diffusori

 

YAMAHA HS 50 M

Il monitoring è la chiave di un buon mixaggio. Avere un ascolto neutro, lineare, trasparente e temporalmente allineato, cioè perfettamente in fase, significa "vedere" bene cosa stiamo facendo.
Un ascolto perfetto lo si ottiene solo con un sistema di monitoring perfetto unito ad un ambiente perfetto. Se anche solo uno dei due valori viene meno ecco che si creano delle zone d'ombra, dentro le quali non riusciamo a vedere cosa succede. Sebbene un ambiente ottimizzato sia ormai alla portata di tutte le tasche, vedi Primacoustic e similari, molti home-studio sono tutt'altro che acusticamente corretti.
Fanno parte del sistema di ascolto anche i convertitori D/A ed i sistemi di amplificazione nonché tutta la cavetteria implicata.
Più i monitor sono grandi, performanti e potenti più l'ambiente deve essere curato e tarato con precisione. Un piccolo sistema di ascolto sollecita infatti meno le risonanze della regia, o sala di ascolto, perché l'energia emessa dagli altoparlanti non sarà in grado di essere trasmessa pesantemente alla struttura e all'edificio.
Ergo: se il vostro ambiente di ascolto non è curatissimo sarà più semplice ottenere un ascolto equilibrato con degli ottimi mid-field o near-field monitor, dalle frequenze basse ponderate e di potenza non esuberante, piuttosto che con i sistemi più performanti, come generalemente sono i main monitor, dove si raggiungono potenze superiori anche ai 1000 watt e si scende a frequenze addirittura sotto i 20Hz!!!
Questa è una delle ragioni per cui le Yamaha NS 10M o NS 10M Pro sono ancora presenti nella maggioranza degli studi di registrazione di tutto il mondo. La loro modesta emissione sonora, unita al loro rapido ed omogeneo decadimento simile in tutta la gamma sonora, rendono le loro prestazioni meno suscettibili all'ambiente circostante e quindi molto simili anche in ambienti decisamente diversi.
Il sistema a sospensione pneumatica che caratterizzava le NS 10 dava un roll-off alle frequenze basse molto omogeneo, a differenza di qualsiasi altro sistema di caricamento acustico, che sotto la frequenza di risonanza ha un taglio brusco dato dal cortocircuito acustico, tipico dei sistemi bass-reflex. Il limite principale di questo sistema, altrimenti detto a baffle infinito, è nella scarsa efficienza (il rapporto tra watt introdotti e pressione sonora generata) decisamente più bassa rispetto a sistemi ad accordatura, nei quali lo sfruttamento della superficie posteriore del cono del woofer ne raddoppia l'efficienza. La nuova serie di monitor dal cono bianco della Yamaha rispetto alle proprie genitrici ha perso proprio questa caratteristica, sono quindi caricate in bass-reflex, modernizzado il tipo di ascolto...

UAD Universal Audio Digital scheda audio DSP digital signal processor plug in

 

UAD 1

La Universal Audio è un'azienda storica statunitense. In realtà la Universal Audio odierna è una nuova azienda gestita dagli eredi naturali ma che basa, in gran parte, i propri progetti su quelli storici realizzati dal padre fondatore dell'azienda originale. In ogni tempo la Universal Audio si è sempre distinta per l'eccellente qualità delle proprie realizzazioni. Famosa per le splendide riedizioni di blasonati outboard vintage, questa attiva azienda, attenta a tutte le esigenze, qualche hanno fa ha deciso di entrare nel mondo del digitale realizzando una scheda con un DSP incorporato, la scelta è caduta su di un ASIC a 1.25GHz di clock, un processore molto potente e costoso a realizzarsi.
Un processore DSP è infatti un componente specifico che somma le proprie capacità di calcolo a quelle del più generico processore CPU del nostro computer. Ci sono molti sostenitori della superiorità sonora dei plugin che girano su DSP piuttosto che su sistemi nativi, che è la definizione dei plugin che girano sulla CPU del computer. Tra questi sostenitori ci sono ovviamente tutta una serie di professionisti, di appassionati e ovviamente di costruttori tra i quali: Creamware, Digidesign, Tc Works, Waves e ovviamente la Universal Audio.
Come è noto il processore di un computer divide i propri compiti per quante sono le operazioni simultanee richieste; l'aggiunta di una scheda, con un processore specifico per il trattamento dei segnali audio, non può che giovare alle capacità globali del sistema, e già questo incremento prestazionale, varrebbe da solo quasi l'intero costo della scheda. La UAD-1 è però anche dotata di una eccezionale serie di plugin (alcuni disponibili anche per i sistemi DSP della Digidesign) che incrementano oltre ché il valore della scheda anche la qualità del lavoro svolto...

FOCUSRITE SAFFIRE scheda audio firewire ingressi uscite

 

FOCUSRITE SAFFIRE

Sebbene a volte si abbia la sensazione che tutti debbano avere in catalogo la propria scheda audio da proporre, quasi al pari di un gadget, e per qualche marchio forse lo è davvero, bisogna tener presente che per altri, come in questo caso, è un modo per offrire il proprio suono agli aficionados del marchio.
Siamo infatti al cospetto di un marchio prestigioso, uno di quelli che davvero hanno fatto la storia dell'audio e grazie ai propri cervelli ha contribuito ad arrivare dove siamo arrivati, e questo ci fa attendere quel qualcosa in più che altri non hanno in dovere di dare...


LAVRY BLUE scheda audio convertitore hi-end esoterico professionale

 

LAVRY BLUE

La Lavry Engineering si è conquistata la propria reputazione con la serie Gold dei propri convertitori. L'elevato costo ha comunque limitato la diffusione a pochi studi. La nuova serie Blue è il risultato dell'esperienza acquisita con la serie Gold ma ad un prezzo che seppur sempre esclusivo è decisamente più raggiungibile...

APOGEE ROSETTA 200 convertitore scheda audio

 

APOGEE ROSETTA 200

Forse non tutti possono ricordarsi che all'inizio il digitale non suonava un granché bene; i convertitori venivano progettati con lo stesso criterio che si applica alla progettazione di un semplice calcolatore e davvero in pochi si erano accorti che dietro a quell'assordante silenzio si celava una mancanza di fedeltà sonora che oggi farebbe gridare allo scandalo. A quell'epoca, era attorno alla metà degli anni 80, se qualcuno avesse voluto il meglio dal proprio equipaggiamento digitale si sarebbe trovato costretto a sostituire i convertitori originali delle proprie macchine da registrazione con i migliori convertitori presenti sul mercato, indiscutibilmente gli Apogee.
Siamo di fronte ad un grande marchio che deve la sua gloria esclusivamente alle proprie capacità e non a furbate di marketing. La Apogee Electronics Corporation, per prima aveva capito che si potevano realizzare convertitori digitali di più alta qualità, con un'anima audio, e questo contrariando ciò che sostenevano i più ostinati ingegneri solo-numeri-e-niente-orecchio...

LYNX AURORA 16 AURORA 8 convertitore scheda audio 16 ingressi

 

LYNX AURORA 16

La Lynx Studio Technology, Inc è un'azienda composta da un team di ingegneri che si sono prefissi il compito di offrire prodotti di alto livello sonoro utilizzando tecnologie innovative, che produce schede audio professionali. Sebbene non sia supportata da un sistema promozionale commerciale, gode lo stesso di un'ottima stima da parte degli operatori audio, ai quale infatti si rivolge.
Recentemente oltre alle pluripremiate schede PCI, la Lynx ha intrapreso la strada dei convertitori multicanale a rack sfornando la serie Aurora di qualità Mastering; scrivere mastering su di un prodotto non è cosa da poco, richiede l'osservazione di certi livelli di qualità che non sono raggiungibili da tutti i produttori né da tutte le tecnologie in circolazione. Lynx ha avuto molti riconoscimenti per la qualità sonora dei propri prodotti e questa serie di convertitori incorpora proprio questa tanto acclamata circuitazione; i modelli proposti sono due: Aurora 8 e Aurora 16, identici in tutto tranne che nella quantità di ingressi/uscite analogici e AES/EBU di cui sono dotati: 8 la piccola e 16 la grande, 24Bit, 192kHz, slot per supportare altri tipi di interfacce quali ADAT e Firewire ed il supporto di remote via Lynx AES16, MIDI e addirittura via IrDA con palmari e portatili. Ha un mixer incorporato a 32 canali in grado di effettuare tutti i routing necessari fra analogico e digitale con latenza zero. Per gli ingressi e le uscite utilizza connettori DB25 senza i quali, dato l'enorme numero di connessioni di cui sono capaci, sarebbe stato impossibile ridurre tutto in una sola unità rack...

PMC TB 2 A monitor passivo attivo labirinto acustico transmission line diffusore mastering mixaggio

 

PMC TB 2

Labirinto Acustico o Linea di Trasmissione (Transmission Line), sono due termini che descrivono lo stesso sistema di caricamento del woofer in una cassa acustica. Lo scopo, differentemente dal Bass-Reflex, con cui non va confuso, non è quello di aumentare il volume di emissione dell'altoparlante ma bensì di migliorarne considerevolmente l'estensione verso le frequenze più basse. Detto davvero in due parole questo sistema utilizza un percorso, completamente insonorizzato, molto lungo per recuperare il lato posteriore del woofer e ritardarlo a sufficienza per riportarlo in fase con il lato anteriore, e proprio grazie alla sua estrema lunghezza le frequenze che ne vengono fuori sono le più profonde. Nelle migliori realizzazioni si parla di scendere addirittura sotto i 20Hz; è il caso delle PMC BB5 che arrivano ai 17Hz con una linearità incredibile: pensate solo a 2dB in meno dei 1.000 Hz!
Ricordiamo che i 16Hz, che è la risonanza del corpo umano, frequenza ricorrente nella fisiologia, corrispondono alla nota musicale più grave, un do, che solo pochi strumenti musicali, tra quelli non elettronici, possono produrre: qualcuno dei più grandi organi a canne, il pianoforte Bosendorfer Imperial, e un pianoforte molto particolare della Fazioli.
Acquistare dei monitor di questo genere, oseremmo dire con licenza di uccidere,costringe ad avere degli ambienti progettati appositamente, tenendo conto quindi delle frequenze inusuali che vi verranno riprodotte, pena l'eccessiva sollecitazione della struttura e la generazione di risonanze anche subsoniche...

ADAM ARTIST monitor nearfield casse tweeter a nastro

 

ADAM ARTIST

ADAM è un'azienda che ha deciso di percorrere una via più originale e coraggiosa rispetto alla maggioranza dei costruttori di monitor professionali da studio, quella del tweeter a nastro.
Certamente molti di voi si ricorderanno del più famoso di tutti i tempi, quello della Decca.
Anche allora quella trasparenza di suono e velocità nei transienti lasciò a bocca aperta tutta la comunità audio…

PRESONUS FIREBOX scheda audio firewire

 

PRESONUS FIREBOX

Abbiamo, nel corso delle nostre recensioni, più volte fatto riferimento alle nuove interfacce che semplificano notevolmente il lavoro a chi le produce, creando un unico prodotto adatto però all’utilizzo sia su computer statico che portatile, ma anche all’utente meno smanettane, felice di poter installare la sua nuova scheda audio senza chiedere aiuto a nessun tecnico dato che quello che viene richiesto è semplicemente di installare un software e collegare un unico cavetto, firewire nel nostro caso, come lascia intuire il nome FireBox...

MACKIE SPIKE scheda audio USB

 

MACKIE SPIKE

Grazie all'avvento delle più recenti connessioni quali Firewire 400 e 800 e USB 1 e 2 le schede audio si sono svincolate dal dover essere inserite, almeno in parte, all'interno dei computer, solitamente tramite PCI ( NuBus e ISA prima ancora) per i computer fissi e PCMCI per i portatili, rendendo più semplice la loro installazione. Questo ha fatto proliferare un'infinità di prodotti disponibili ai più disparati prezzi, con tantissime configurazioni, sia per numero di canali di ingresso e/o uscita che per prestazioni e qualità sonora. E' oramai impossibile, nell'immenso panorama di prodotti offerti, non trovare quello che andiamo cercando. Anzi è per assurdo più raro trovare prodotti che facciano solamente quello che a noi serve, un po’ come è successo nella telefonia mobile, trovare un cellulare che telefoni e basta è sempre più difficile! Ma il progresso è anche questo. Va riconosciuto che la migliore conoscenza e superiore consapevolezza della tecnica digitale ci ha condotti ad un livello notevole così da offrire prodotti quantomeno validi, impedendoci di incorrere nelle ormai sempre più rare fregature. Oggi infatti tutto suona dignitosamente e per trovare un prodotto realmente scadente bisogna davvero impegnarsi. Questo non significa che non ci siano prodotti meglio riusciti di alcuni altri ma che è sempre più sottile la linea che li divide...


SADIE SADiE scheda audio mastering limiter

 

SADIE BB2

Sinceramente dobbiamo ammettere di esserci avvicinati al rampollo della prestigiosissima casa inglese con il timore di scoprire un prodotto nato solo per coprire una fascia di mercato nuova e popolosa piuttosto che di un vero e proprio prodotto vincente come si è invece rivelato dopo un po’ di familiarizzazione, tant’è che ce ne siamo innamorati!
A vedersi non rende l'idea ma il SADiE BB2, una volta preso in mano, comunica un carisma tutto suo; merito di una costruzione davvero robusta e insospettabilmente pesante, tanto da lasciarci sbigottiti, dovuta all’ergonomico manopolone che ne caratterizza l'aspetto, non neghiamo di avergli fatto fare un pò di giri a macchina spenta soltanto per il gusto di sentirne l'inerzia conferitagli dalla sua pesatura. Il bel colore blu è ovviamente della stessa tonalità che caratterizza da anni i prodotti di questa azienda...

WAVES bundle plugin plug-in diamond

 

WAVES PLUG-IN BUNDLE

....Il mondo sta cambiando, gran parte della rivoluzione è già in atto. Molto di quello che noi conoscevamo è stato risucchiato da un vortice digitale in un nuovo luogo, trasformato da reale in una serie sconfinata di file; l’obsoleta ed ingombrante materia sta pian piano scomparendo
travasata in gigabyte di cloni sempre più simili se non addirittura migliori degli originali.....
L’evoluzione della registrazione, che in poco più di mezzo secolo dal filo magnetico è passata allo stadio virtuale, raccontata così, sembrerebbe la trama dell’ennesimo film di fantascienza!
Come ogni evoluzione/rivoluzione che si rispetti anche questa sta mietendo le sue vittime. Macchinari scomodi ed ingombranti hanno ceduto il posto a sconfinati Gigabyte di emulatori, rendendo gli studi di registrazione sinistramente vuoti. Per adesso non si può ancora prescindere totalmente da certi outboard di alta qualità ma il continuo innalzamento del livello qualitativo di quest’avanzata virtuale fa presagire un loro, seppur lontano, possibile tramonto...

....senza nulla togliere a tutto ciò che sta prima del mastering, va detto che qui dimora il proverbiale pettine dove si fermeranno tutti i nodi.
A quest’ultima fase della lunga e sofferta lavorazione di un disco spetta il compito di rimediare a tutti gli errori compiuti in precedenza. Qui, dove i puristi del suono spiegano al vento sonoro le loro spietate orecchie d’oro, la qualità non è mai troppa.
Detto in due parole fare mastering significa comprimere ed equalizzare sapientemente; ma per tagliare in zone la gamma audio, (come nel caso di equalizzatori, crossover o processori multibanda) vengono utilizzati dei filtri che ne delimitano i contorni; come effetto collaterale questi ruotano la fase delle zone trattate in quantità diversa a seconda della frequenza e della pesantezza di intervento, slittando temporalmente alcune zone più di altre. In termini di suono, questo disallineamento, viene percepito come un aumento della nebulosità e scompostezza generale nonché come una diminuzione della precisione e della pulizia dei transienti, perché questi non vengono di fatto più suonati compattamente, per tutto il loro spettro sonoro,
ma in tempi diversi (parliamo di millisecondi). Ecco allora che, conosciuta la latenza maggiore, è possibile riallineare di nuovo il segnale sonoro ritardando le altre zone della misura necessaria a compensare la differenza. Sono plugin molto pesanti e, come abbiamo appena spiegato, introducono molta latenza...

AVALON VT 737 SP preamplificatore equalizzatore compressore channel strip

 

AVALON SP 737

Dalla sua comparsa sul mercato Avalon si è saputa conquistare un invidiabile posto sul podio degli outboard da avere. Creando, come sempre in questi casi, una netta divisione tra chi si uniforma al nuovo standard e chi ne sta alla larga.
Abbiamo goduto nel provare il VT-737 SP, preamplificatore dall’aspetto molto robusto ma elegante, caratterizzato dal taglio originale dello sguardo dell’immancabile indicatore ad ago sul centro del frontale. Bei manopoloni ben impugnabili conferiscono ulteriormente la sensazione di stare a fare sul serio...

MILLENNIA STT1 STT 1 preamplificatore valvolare stato solido solid state tube valve channel strip

 

MILLENNIA STT 1

Millennia nasce nel 1988 come studio di registrazione di musica classica che stanco di trovare in commercio troppi prodotti dal suono non neutro decide di realizzarsi da se i propri preamplificatori. In seguito altri studi di registrazione hanno commissionato loro la realizzazione degli stessi preamplificatori ed è nato il marchio.
Una storia breve rispetto ad altri marchi ma la sua filosofia nobile ne ha decretato il successo...

FOCUSRITE ISA 428 preamplificatore stato solido alta definizione

 

FOCUSRITE ISA 428

Focusrite è un marchio che agli addetti ai lavori scalda il cuore e, permetteteci, anche le orecchie.
Negli anni si è conquistata una fama, assolutamente meritata, segnata da prodotti di eccellente fattura contraddistinti da un suono sempre al top della categoria.
Molte cose nel tempo sono cambiate ma nella serie ISA si raccoglie tutta l’esperienza che ha maturato questo glorioso marchio...

PRESONUS FIREPOD scheda audio firewire

 

PRESONUS FIREPOD

La storia, anche quella recente, della registrazione audio a volte viene scordata anche da chi l’ha vissuta. Anni fa con due milioni e mezzo (scusate se parliamo in lire ma la storia è storia) era possibile registrare su di una cassetta al cromo quattro tracce audio che, sebbene spinta al doppio della sua velocità di scorrimento e soffocata dall’uso di riduttori di rumore professionali, dava risultati che oggi sarebbero definibili inascoltabili.
Con appena 25 milioni poi si poteva finalmente fare il grande salto e comprare un 24 piste a bobine addirittura semi-professionale, per quello professionale andava speso il quadruplo! Il raffronto con l’oggi lo lasciamo a voi....

La storia dell’interfaccia Firewire è invece decisamente più recente, nata dalla Apple Computer e ribattezzata sia con la sigla IEEE 1394 che con l’acronimo i-Link, infine customizzata dalla Yamaha e ribattezzata m-Lan. Si tratta di uno standard particolarmente efficiente, data la sua generosa e affidabile capacità di flusso dei dati, tanto che sin dall’inizio fu impiegata con eccellenti risultati per i collegamento di videocamere digitali, passando poi a svariati tipi di periferiche quali masterizzatori e hard-disk, e approdata poi alle periferiche audio professionali...

SOUNDCRAFT COMPACT 4 10 mixer per DAW

 

SOUNDCRAFT COMPACT SERIES

Stiamo assistendo alla nascita di una nuova stirpe.
Il mixer che è sempre stato sin dai tempi dei Beatles il cuore dello studio di registrazione, è da li che tutti i suoni infatti passano e vengono corretti e personalizzati, negli ultimi due anni aveva perso il proprio ruolo di prima donna a vantaggio dei mixer virtuali. Adesso invece questa nuova generazione di mixer a basso costo ma pensata appositamente per i possessori delle Digital Audio Workstation basate su computer, scheda audio, programma audio con relativi plugin, monitor e micorofono è destinata a riconquistare posti in classifica.
Da sempre il problema più frequente e più costoso da risolvere per gli utilizzatori delle DAW è sempre stato quello del monitoring a latenza zero. Con i normali mixer da tastiere, live o da dj la tecnica di registrazione multitraccia sound-on-sound, costringeva collegamenti contorti; riuscire a far ascoltare la base sul computer senza finire col registrare anch’essa nella traccia in registrazione assiema al nuovo strumento era davvero molto scomodo se non in certi casi addirittura impossibile!...

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LE RECENSIONI DI ALEX PICCIAFUOCHI

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